Come sapere se si tratta di dengue: test diagnostici ed esami

Dengue

Per confermare la diagnosi di dengue, oltre a valutare i sintomi presentati dalla persona, vengono effettuati esami di laboratorio, come l’emocromo, l’isolamento del virus e test biochimici, ad esempio.

Dopo aver effettuato gli esami, il medico può verificare il tipo di virus e, quindi, consigliare la cura più adeguata alla persona. Pertanto, se la febbre si presenta accompagnata da due o più dei sintomi sopra menzionati, è consigliabile recarsi al pronto soccorso per effettuare accertamenti diagnostici e, quindi, iniziare la terapia.

La dengue è una malattia causata dalle punture di zanzara Templi degli egiziani infetto, che è più comune comparire in estate e nelle regioni più umide a causa della facilità di sviluppo della zanzara dengue. Scopri come identificare la zanzara dengue.

1. Esame fisico

L’esame obiettivo consiste nella valutazione da parte del medico dei sintomi descritti dal paziente, che sono indicativi della dengue classica:

  • Mal di testa intenso;
  • Dolore nella parte posteriore degli occhi;
  • Difficoltà a muovere le articolazioni;
  • Dolore muscolare in tutto il corpo;
  • Vertigini, nausea e vomito;
  • Macchie rosse sul corpo con o senza prurito.

Nel caso della febbre dengue emorragica i sintomi possono includere anche un sanguinamento eccessivo, che di solito si manifesta con macchie rosse sulla pelle, lividi e frequenti sanguinamenti dal naso o dalle gengive.

I sintomi compaiono normalmente da 4 a 7 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta dal virus e iniziano con una febbre superiore a 38ºC, ma dopo poche ore sono accompagnati da altri sintomi. Tuttavia, i sintomi della dengue possono essere facilmente confusi con quelli di altre malattie febbrili, come la febbre Zika o l’oropouche.

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Pertanto, se si sospetta la presenza di sangue, è importante rivolgersi al medico per eseguire esami più specifici per confermare la diagnosi e iniziare rapidamente il trattamento, poiché nei casi più gravi il virus della dengue può colpire il fegato e il cuore.

Non ignorare i tuoi sintomi!

Test dei sintomi on-line

Per scoprire il rischio di contrarre la febbre dengue, seleziona i sintomi che potrebbero essere presenti nel seguente test:

Il test dei sintomi è uno strumento che serve solo come guida, non serve come diagnosi o sostituisce la consultazione con un medico di base o uno specialista in malattie infettive.

2. Prova del circuito

Il test dell’ansa è un tipo di esame rapido che verifica la fragilità dei vasi sanguigni e la loro tendenza a sanguinare, e viene spesso effettuato in caso di sospetta febbre dengue classica o emorragica.

Questo esame consiste nell’interrompere il flusso sanguigno nel braccio e nell’osservare la comparsa di piccoli punti rossi, con un rischio di sanguinamento maggiore quanto maggiore è il numero di punti rossi osservati. Comprendere come viene eseguito il test del lazo.

Nonostante faccia parte dei test raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la diagnosi della dengue, il test dell’ansa può fornire risultati falsi quando la persona sta assumendo farmaci come l’aspirina o i corticosteroidi o si trova nella fase pre o post menopausa, ad esempio.

3. Test rapido per diagnosticare la dengue

Il test rapido per identificare la dengue viene sempre più utilizzato per diagnosticare possibili casi di infezione da parte del virus, poiché bastano meno di 20 minuti per identificare se il virus è presente nell’organismo e per quanto tempo grazie alla rilevazione degli anticorpi, le IgG e IgM. In questo modo è possibile iniziare il trattamento più rapidamente.

Tuttavia, il test rapido non identifica anche la presenza di altre malattie trasmesse dalla zanzara Dengue, come Zika o Chikungunya, e quindi il medico può prescrivere un normale esame del sangue per identificare se si è infettati anche da questi virus. Il test rapido è gratuito e può essere effettuato presso i centri sanitari brasiliani da chiunque e in qualsiasi momento, poiché non è necessario digiunare.

4. Isolamento del virus

Questo test ha lo scopo di identificare il virus nel sangue e stabilirne il sierotipo, consentendo la diagnosi differenziale per altre malattie causate dalla puntura della stessa zanzara e che presentano sintomi simili, oltre a consentire al medico di avviare un trattamento più specifico.

L’isolamento avviene attraverso l’analisi di un campione di sangue, che deve essere raccolto non appena compaiono i primi sintomi. Questo campione di sangue viene inviato al laboratorio e, attraverso tecniche di diagnostica molecolare, come la PCR, ad esempio, è possibile identificare la presenza del virus della dengue nel sangue.

5. Test sierologici

Il test sierologico mira a diagnosticare la malattia attraverso la concentrazione nel sangue delle immunoglobuline IgM e IgG, che sono proteine ​​la cui concentrazione viene alterata in caso di infezione.

La concentrazione delle IgM aumenta non appena la persona entra in contatto con il virus, mentre le IgG aumentano successivamente, ma ancora nella fase acuta della malattia, e rimangono in quantità elevate nel sangue, essendo quindi un marker della malattia, poiché È specifico per ogni tipo di infezione.

I test sierologici vengono normalmente richiesti come complemento al test di isolamento del virus ed il prelievo di sangue deve essere effettuato circa 6 giorni dopo la comparsa dei sintomi, in quanto ciò consente di controllare con maggiore precisione le concentrazioni di immunoglobuline.

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6. Esami del sangue

L’emocromo e il coagulogramma sono anche esami richiesti dal medico per diagnosticare la dengue, in particolare la febbre dengue emorragica. L’emocromo normalmente mostra quantità variabili di leucociti e può essere presente leucocitosi, cioè un aumento del numero dei leucociti, o leucopenia, che corrisponde a una diminuzione del numero dei leucociti nel sangue.

Inoltre si osserva normalmente un aumento del numero dei linfociti (linfocitosi) con la presenza di linfociti atipici, oltre alla trombocitopenia, cioè quando le piastrine sono inferiori a 100.000 /mm³, quando il valore di riferimento è compreso tra 150.000 e 450.000 /mm³.

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Il coagulogramma, che è l’esame che verifica la capacità di coagulazione del sangue, viene normalmente richiesto in caso di sospetto di febbre dengue emorragica e si può osservare un aumento del tempo di protrombina, tromboplastina parziale e trombina, oltre ad una diminuzione di fibrinogeno, protrombina , fattore VIII e fattore XII, indicando che l’emostasi non avviene come dovrebbe, confermando la diagnosi di febbre emorragica dengue.

7. Test biochimici

I principali test biochimici richiesti sono la misurazione dell’albumina e degli enzimi epatici TGO e TGP, che indicano il grado di insufficienza epatica e sono indicativi di uno stato più avanzato della malattia quando vengono misurati questi parametri.

Normalmente, quando la dengue è già in uno stadio più avanzato, è possibile osservare una diminuzione della concentrazione di albumina nel sangue e la presenza di albumina nelle urine, oltre ad un aumento delle concentrazioni di TGO e TGP nel sangue. sangue, indicando danni al fegato.