cos’è, a cosa serve e risultati

Esami

La procalcitonina (PCT) è un marcatore di infiammazione utilizzato principalmente per diagnosticare le infezioni batteriche, per valutare il rischio di complicanze e la risposta al trattamento antibiotico.

La procalcitonina è un peptide precursore della calcitonina, un ormone prodotto dalla tiroide con lo scopo di regolare i livelli di calcio nell’organismo. Tuttavia, in caso di infezione, si verifica una risposta infiammatoria nell’organismo che aumenta la produzione di procalcitonina, con un picco di PCT nel sangue osservato circa 12-24 ore dopo l’infezione.

Il dosaggio della PCT può essere accompagnato da altri esami come emocromo, proteina C-reattiva (CRP), lattato deidrogenasi (LDH) e test batteriologici.

A cosa serve la procalcitonina?

Il test della procalcitonina viene utilizzato per:

  • Aiuto nella diagnosi delle infezioni batteriche;
  • Valutare il rischio di complicanze;
  • Valutare la necessità di iniziare o interrompere il trattamento antibiotico;
  • Valutare la risposta al trattamento;
  • Indagare sull’esistenza di coinfezioni.

Da 3 a 6 ore dopo l’infezione batterica, si verifica un aumento dei livelli di procalcitonina, raggiungendo un picco tra 12 e 24 ore dopo l’infezione, indicando normalmente che il batterio è riuscito a diffondersi attraverso il flusso sanguigno, caratterizzando la sepsi. Man mano che si combatte l’infezione si assiste ad una progressiva diminuzione dei livelli di procalcitonina nel sangue, con un dimezzamento della concentrazione di PCT osservato ogni 24 ore.

Poiché i livelli di procalcitonina non aumentano in caso di infezione virale, la misurazione di questo marcatore può essere utile nella diagnosi differenziale delle infezioni e coadiuvante nella diagnosi di coinfezioni, cioè infezioni da virus e batteri contemporaneamente.

Procalcitonina da COVID-19

Il dosaggio della procalcitonina è stato utilizzato in alcuni casi di COVID-19, con l’obiettivo di indagare se la persona ha qualche altra infezione batterica. In altre parole, se oltre all’infezione da SARS-CoV-2 c’è anche un’infezione batterica, che può interferire direttamente con l’evoluzione della persona, questa potrebbe presentare sintomi più gravi.

Quando si esegue il PCT dopo la conferma del COVID-19, il medico può valutare se è necessario o meno iniziare a utilizzare antibiotici.

Cosa significa il risultato?

In condizioni normali, i livelli di procalcitonina nel sangue sono molto bassi, normalmente inferiori a 0,05 ng/mL. In generale, i risultati da 0,1 ng/ml sono indicativi di infezione.

Il valore limite considerato dai medici può variare a seconda dell’obiettivo dell’esame e della patologia indagata:

In generale, si raccomanda di ripetere il dosaggio della PCT ogni 6-24 ore o, se sono stati iniziati gli antibiotici, si raccomanda di somministrare la procalcitonina 2 giorni dopo l’inizio del trattamento.