5 test per rilevare l’endometriosi

Malattia

I principali test che rilevano l’endometriosi sono la visita ginecologica, l’ecografia transvaginale, la risonanza magnetica e la misurazione del marcatore CA 125 nel sangue.

Tuttavia, nei casi in cui i sintomi sono molto intensi, il ginecologo può consigliare di effettuare degli esami per valutare altre parti del corpo e verificare così la gravità dell’endometriosi.

L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale, ovvero il tessuto che riveste internamente l’utero, in luoghi esterni all’utero, come ad esempio il peritoneo, le ovaie, la vescica o l’intestino. In genere, il ginecologo prescrive questi esami quando si sospetta la malattia a causa di sintomi come crampi mestruali molto intensi e progressivi, dolore durante i contatti intimi o difficoltà a rimanere incinta.

Principali esami

Gli esami normalmente prescritti dal medico per diagnosticare l’endometriosi sono:

1. Visita ginecologica

Nell’indagine e diagnosi dell’endometriosi può essere effettuata una visita ginecologica e il ginecologo deve osservare la vagina e l’utero con lo speculum. Inoltre, a seconda delle caratteristiche osservate, può essere effettuata anche l’osservazione del retto con lo scopo di ricercare cisti, che potrebbero essere indicative di endometriosi intestinale.

2. Ecografia pelvica o transvaginale

L’esame ecografico è uno dei primi esami eseguiti nell’indagine dell’endometriosi, e può essere pelvico o eseguito per via transvaginale. Per eseguire questo esame, si consiglia di svuotare completamente la vescica, poiché ciò consente di visualizzare meglio gli organi.

L’esame ecografico è molto utile anche per diagnosticare l’endometriosi ovarica, in cui il tessuto endometriale cresce nelle ovaie, ma può anche identificare l’endometriosi nella vescica, nella vagina e nella parete rettale.

3. Analisi del sangue CA 125

Il CA 125 è un marcatore presente nel sangue e la cui misurazione è normalmente richiesta per valutare il rischio di una persona di sviluppare un cancro o cisti ovariche ed endometriosi, ad esempio, poiché in queste situazioni i livelli di CA 125 nel sangue sono elevati. Pertanto, quando il risultato del CA 125 è superiore a 35 UI/mL, è importante che il medico richieda altri esami per confermare la diagnosi. Scopri cos’è l’esame CA 125 e come comprenderne il risultato.

4. risonanza magnetica

La risonanza magnetica viene richiesta quando si sospetta la presenza di masse ovariche da valutare ulteriormente, ed è indicata anche con lo scopo di indagare sull’endometriosi profonda, che colpisce anche l’intestino. Questo esame può mostrare fibrosi diffusa e cambiamenti nella pelvi, nel tessuto sottocutaneo, nella parete addominale e persino nella superficie del diaframma.

5. Videolaparoscopia

La videolaparoscopia è l’esame migliore per individuare l’endometriosi perché non lascia dubbi sulla malattia, tuttavia non è il primo esame da effettuare, essendo un esame più invasivo, oltre al fatto che è possibile concludere la diagnosi attraverso l’esecuzione di altri test.

Oltre ad essere indicata nella diagnosi di endometriosi, la videolaparoscopia può essere richiesta anche per monitorare l’evoluzione della malattia e verificare se c’è una risposta al trattamento. Comprendere come viene eseguita la videolaparoscopia.

Fissa un appuntamento con il ginecologo più vicino per consigliarti i test che aiutano a rilevare l’endometriosi:

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Esami complementari

Il medico può anche raccomandare alcuni esami complementari per osservare meglio la gravità dell’endometriosi, come la risonanza magnetica e l’endoscopia rettale.

A seconda dell’entità dell’endometriosi, il medico può raccomandare l’uso di pillole continue per 6 mesi, l’uso di una spirale o un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto che cresce all’esterno dell’utero, che potrebbe causare infertilità se vengono rimossi anche gli organi pelvici. Guarda come viene eseguito l’intervento chirurgico per l’endometriosi.

Test dei sintomi on-line

Se pensi di avere l’endometriosi, seleziona i tuoi sintomi per scoprire le tue possibilità:

Il test dei sintomi è solo uno strumento di orientamento e non serve come diagnosi né sostituisce la consultazione con un ginecologo.